Genetica e ruolo dell'amigdala nel controllo dell'ansia

ansiaDa qualche tempo un gruppo di ricercatori condotti da Jordan Smaller conduce ricerche sulle correlazioni genetiche dell'ansia. I risultati sono stati pubblicati su Archives of General Psychiatry. Lo studio potrebbe aprire interessanti sviluppi circa la componente genetica nel disturbo d'ansia sociale assai diffuso negli U.S.A.

Sino ad ora la correlazione tra ansia e fattori genetici è apparsa assai complessa a causa delle numerose forme che possono assumere gli schemi di risposta emotiva. Nonostante ciò gli studi condotti presso il Massachussetts Generale Hospital (MGH) hanno evidenziato come un gene presente sul cromosoma 1 sia deputato alla sintesi di una proteina (RGS 2), la presenza della quale sembrerebbe controllare i livelli di allarme nell'uomo. Allo stato attuale la questione è come le eventuali varianti di tale proteina possono controllare a livello molecolare le diverse forme cliniche di ansia.

Le difficoltà vengono sottolineate dagli studi dei neurobiologi dell'Università di Chicago e pubblicate sul Journal of Neurosciences. I ricercatori, in questo caso, hanno correlato i livelli di ansia al craving verso le sostanze alcoliche. Nello specifico sarebbe stata individuata nell'amigdala una proteina (Arc) con effetti sulla riduzione dei livelli di ansia e sullo sviluppo della rete dendritica neuronale, a sua volta sintetizzata in risposta a un fattore di crescita nervoso (BDNF). Subhash Pandey, che ha coordinato la ricerca, ha affermato che esistono forti correlazioni tra la diminuzione di (Arc) ed aumento del consumo di sostanze alcoliche; di contro la sua somministrazione riuscirebbe a ridurre i livelli di ansia e il consumo alcolico.

Lo studio di Chicago è il primo che riesce a correlare, con una certa attendibilità, i processi biochimici neuronali con i livelli di allarme esperiti dall'uomo.