Negli ultimi decenni stiamo assistendo a un’evoluzione non del tutto consapevole, strutturale, antropologica e culturale della nostra società: i mezzi tecnologici di comunicazione informatica, infatti, stanno traghettando la nostra quotidianità verso nuovi territori che innegabilmente ci offrono grandi vantaggi, ma che tralasciano e impoveriscono la nostra fondamentale corporeità reale.
Questa evoluzione ha altresì portato a nuove forme di dipendenze patologiche, come quelle da internet, dove il corpo, sempre meno percepito, perde valore e diventa soprattutto merce di consumo e di scambio.
Dopo quindici anni di progettazioni, sperimentazioni e somministrazioni, grazie alle ricerche sperimentali sul campo, la Scuola di Arte Terapia Lacerva ha elaborato e perfezionato un sistema di rispecchiamento corporeo, sonoro e virtuale, che permette all’individuo, sperimentando virtualmente l’esperienza corporea, di trasformare il proprio vissuto emozionale e di riconoscere consapevolmente la prospettiva su cui operava in precedenza in maniera disfunzionale.
Il corpo in movimento viene dunque riprodotto sul monitor di un computer. Al movimento reale sono associate specifiche sonorità, prodotte dal corpo virtualizzato con il quale si sta interagendo. Questo processo crea una relazione intercorporea tra due persone e rappresenta il fulcro del progetto: tale rispecchiamento, infatti, produce consapevolezza emotiva e la matrice prodotta diventa possibilità trasformativa su cui lavorare.
Questa metodica non farmacologica ha prodotto esiti interessanti in diversi contesti terapeutici e riabilitativi, con prospettive molto promettenti che sono proprio il tema del seminario che si svolgerà a Villa Giuseppina, sabato 15 giugno: del resto la proposta della Scuola di Arte Terapia Lacerva è proprio quella di una comunità scientifica etica allargata, come modello dinamico condiviso, dove l’idea di integrazione operativa di tutti i partecipanti crea, unisce, genera, trasforma e produce opportunità.
Il seminario si propone, quindi, di illustrare teoricamente i paradigmi teorici su cui si basa questa tecnica e nella pratica sarà possibile sperimentare attivamente la tecnologia, perché è imprescindibile l’esperienza corporea vissuta, che genera e crea equilibrio evolutivo.
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